POLITRAUMA

Definizione e riabilitazione di un paziente politraumatizzato

Che cos'è il politrauma?

Si definisce politrauma un evento traumatico che abbia coinvolto almeno 2 segmenti corporei. Lo si può definire anche in base alla dinamica dell’evento: da caduta dall’alto, da impatto a forte velocità, da caduta dalla moto, da investimento in auto.

Nei paesi industrializzati è la terza causa di morte.

Possono essere coinvolti gli organi interni, gli arti o il rachide. È una patologia tempo dipendente, perché l’intervento precoce può modificare la mortalità e gli esiti.

Cosa si intende per traumatismi dell’apparato locomotore?

Le lesioni traumatiche dell’apparato locomotore più rilevanti in un politrauma sono le lussazioni e le fratture:

  • La lussazione è lo spostamento dei capi articolari dalla posizione fisiologica. Può interessare soprattutto alla spalla, al gomito al ginocchio, all’anca e alle dita
  • La frattura è una interruzione della continuità dell’osso, se l’osso rotto lacera la pelle si parla di frattura esposta.

Le fratture possono interessare lo scheletro assiale del rachide (colonna vertebrale) o quello degli arti.
Il rachide ha funzione di sostegno del tronco e di protezione del midollo spinale e delle radici nervose che si trovano all’interno del canale vertebrale. Il midollo spinale è deputato a governare le funzioni volontarie di movimento, la sensibilità del corpo e le attività involontarie come il movimento degli organi addominali, dei muscoli respiratori, gli sfinteri e le attività sessuali. Le fratture del rachide si dividono in mieliche e amieliche, a seconda dell’interessamento o meno del midollo spinale e delle radici.

Quando il trauma del rachide interessa anche il midollo spinale e le radici nervose genera una patologia complessa che provoca disturbi neurologici importanti che sono causa di importante disabilità.

Di fronte a un trauma di questo tipo è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga vari specialisti con competenze specifiche diverse.

Tali compromissioni possono essere temporanee o permanenti, e comportare totale o parziale disabilità o disadattamento psicosociale. Per molti la disabilità residua non è costituita da danni di tipo motorio o sensoriale, ma prevalentemente da deficit della sfera cognitiva e comportamentale, tali da impedire la ripresa funzionale, familiare, sociale e lavorativa.

Dal punto di vista motorio gli esiti vanno da un minimo impedimento a gravi compromissioni motorie, come ad esempio il danno motorio assente, neglect, l’aprassia, l’emiparesi/plegia, la tetraparesi/plegia asimmetrica, la sindrome atassica e la sindrome extrapiramidale.

Il politrauma con più lesioni agli arti

Se il trauma invece interessa gli arti, indipendentemente dal tipo di frattura di fronte al quale ci troviamo, la terapia ha come obiettivo quello di ottenere un callo (ossia una cicatrice ossea) attraverso manovre di riduzione e contenzione o, in alcuni casi, attraverso un intervento chirurgico, finalizzato ad accostare i segmenti ossei con mezzi metallici o sostituendo porzioni di osso non recuperabili con protesi.


Per i pazienti politraumatizzati, dopo la fase di stabilizzazione delle fratture e delle problematiche internistiche, soprattutto nei casi in cui residuino deficit di movimento di natura neurologica è necessario impostare un trattamento riabilitavo che può essere effettuato in ambiente specializzato, sia ambulatorialmente che in ricovero, in relazione alla gravità del quadro.

Fase post-acuta del politrauma: ospedalizzazione in reparti di riabilitazione

È in questa fase che una struttura come Villa Bellombra svolge il suo ruolo per accompagnare il paziente nella delicata fase di recupero delle funzioni perse, cui si aggiunge spesso la necessità di un adeguato supporto psicologico per superare il grave evento traumatico.
Alla presa in carico del paziente viene effettuato in bilancio delle lesioni, impostato un progetto riabilitativo individuale che tenga conto delle lesioni e delle caratteristiche del paziente, finalizzato al maggiore recupero possibile di autonomia motoria e funzionale.

Viene svolto un programma riabilitativo in palestra e/o in piscina per il recupero muscolare ed articolare. In caso di lesioni neurologiche, ci si avvale di tecniche neuromotorie e del supporto degli specialisti idonei a meglio definire le possibilità di miglioramento.