ESITI DI FRATTURA

La riabilitazione nei post-esiti fratturativi

Cosa si intende per frattura?

La frattura è una interruzione di continuità dell’osso. La causa più frequente di frattura ossea è un trauma.
Le sedi più frequenti sono le vertebre e le ossa lunghe degli arti. Le fratture vertebrali possono essere spontanee, senza una causa evidente o in relazione ad uno sforzo di sollevamento di un peso, o ad una caduta sul bacino, apparentemente poco traumatica. Le fratture degli arti sono più frequentemente causate da una caduta.

L’età del soggetto che cade condiziona in modo importante gli esiti di un trauma, un soggetto anziano, debilitato, affetto da osteoporosi, più facilmente è a rischio di caduta e più facilmente può andare incontro ad una frattura.

È possibile prevenire una frattura?

Per prevenire le fratture, soprattutto nei soggetti fragili e anziani, è importante conoscere i fattori di rischio, che devono essere ridotti al minimo:
Ambientali: da evitare superfici scivolose, instabili, con tappeti, evitare di salire su scale o sedie per raggiungere oggetti in alto, utilizzare scale senza corrimano o con gradini di diverse dimensioni;
Clinici: problemi di equilibrio, instabilità per artrosi o patologie reumatiche, malattie cardiologiche, anemia, ipotensione ortostatica, carenze alimentari. 

Quali sono le classificazioni di una frattura?

Sono molte le classificazioni delle fratture:
Diretta o Indiretta: si localizza nel segmento osseo traumatizzato, oppure interessa un punto a distanza dalla sede del trauma;
Composta o Scomposta: l’osso rimane nella sua consueta sede e conserva la sua normale posizione, oppure i monconi si dispongono in maniera ‘scomposta’, quindi diversa dalla loro ordinaria posizione;
Chiusa o Esposta: la pelle, in superficie, rimane intatta, oppure l’osso spezzato lacera la pelle, lasciando ‘esposti’ i tessuti sottostanti e a volte l’osso stesso.

Quando un osso è fratturato solitamente compare intenso dolore e tumefazione nella sede interessata, ci può essere deformazione dell’arto ed impossibilità ad eseguire movimenti o a caricare sull’arto. 

Per quanto riguarda il trattamento delle fratture, se l’osso è in posizione corretta può essere sufficiente immobilizzare l’arto; nei casi più gravi, invece, si deve ricorrere all’intervento chirurgico, il cui scopo non è solo la guarigione ossea, ma anche il ripristino della piena funzionalità del segmento dell’apparato locomotore. Il vantaggio dell’intervento è, in genere, la possibilità di una ripresa più rapida del movimento e della funzione, oltre che evitare le conseguenze tardive di frattura.

La riabilitazione ortopedica post-chirurgica o post-frattura è sempre indicata ed è finalizzata al recupero completo delle capacità motorie e delle abilità quotidiane per la ripresa di una buona qualità della vita.

Quanto ci mette un osso a guarire?

La guarigione spontanea di una frattura procede per tappe definite:

1. Riassorbimento dell’ematoma (1-2 settimane)
2. Comparsa di tessuto di granulazione, cioè di riparazione (1-4 mesi)
3. Trasformazione di questo tessuto in tessuto più solido: callo osseo (4-6 mesi)
4. Trasformazione in osso vero e proprio del callo osseo (6-msi-un anno)
5. Rimodellamento dell’osso che recupererà la forma originaria (oltre un anno).
In tutte queste fasi possono realizzarsi dei disturbi nella guarigione ossea, causati in particolare da infezioni e problemi circolatori. In questi casi può essere necessario un intervento chirurgico per eliminare la causa del disturbo di guarigione.

Riabilitazione nei post-esiti fratturativi a Villa Bellombra

Il percorso riabilitativo a Villa Bellombra prevede un protocollo riabilitativo che, tenendo conto delle indicazioni ortopediche, è finalizzato al recupero articolare, del tono-trofismo muscolare, dell’autonomia nei trasferimenti, della deambulazione con o senza ausili e del recupero funzionale.
Si avvale di varie metodiche manuali e strumentali in palestra, della terapia occupazionale e, anche, della riabilitazione in acqua.