INSUFFICIENZA CARDIACA

Riabilitazione cardiaca, Presidio Ospedaliero Accreditato Villa Bellombra, a Bologna

Che cos’è l’insufficienza cardiaca?

Lo scompenso cardiaco (o insufficienza cardiaca) è una sindrome clinica caratterizzata da:
– Sintomi tipici: dispnea, edemi declivi, affaticabilità.
– Segni clinici: elevata pressione venosa giugulare, rantoli polmonari ed edemi periferici.
Alla base vi sono anomalie cardiache strutturali e/o funzionali che determinano un aumento delle pressioni intracardiache e/o una inadeguata portata cardiaca a riposo e/o sotto sforzo.

insufficienza cardiaca_ Villa Bellombra

Cosa provoca l’insufficienza cardiaca?

L’insufficienza cardiaca compromette l’efficienza fisica, riduce la qualità di vita e se non trattata correttamente riduce la durata della vita.

Quali sono i sintomi iniziali dell’insufficienza cardiaca?

I sintomi iniziali sono costituiti da dispnea da sforzo e affaticabilità. La dispnea da sforzo è data dallo stato congestizio, mentre l’affaticabilità deriva dalla ridotta portata cardiaca seguita da ortopnea, bendopnea ed edemi periferici.

Lo scompenso cardiaco è stato suddiviso in differenti sottotipi sulla base del valore della frazione di eiezione del ventricolo sinistro che consiste nella percentuale del volume di riempimento diastolico che viene immesso nel sistema arterioso con la contrazione sistolica:

– Scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta (<40%) – Scompenso cardiaco con frazione di eiezione lievemente ridotta (FE = 41-49%) 

– Scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata (> 50%)

Come si risolve l’insufficienza cardiaca?

La gestione della insufficienza cardiaca ha lo scopo di prevenire le instabilizzazioni emodinamiche provvedendo a monitorare e a risolvere eventuali inadeguatezze che la malattia stessa presenta nel suo decorso naturale.

Quanto si può vivere con un’insufficienza cardiaca?

La durata di vita, che è certamente compromessa, può essere sensibilmente migliorata con l’adozione dei provvedimenti che, cumulativamente come si è visto, costituiscono l’approccio integrato allo scompenso cardiaco.

Quanto è pericoloso lo scompenso cardiaco?

Esso ha nel lungo temine un significativo rischio di morte prematura sia per un processo di logoramento funzionale progressivo sia per l’intervento improvviso di aritmie ventricolari maligne potenzialmente fatali.

Insufficienza cardiaca e trattamento di riabilitazione cardiologica

L’approccio corretto allo scompenso cardiaco è attualmente il trattamento integrato:
– Per ridurre la mortalità in tutti i pazienti si ricorre a 4 classi di farmaci (ACE inibitori, betabloccanti, l’antagonista del recettore dei mineralcorticoidi e l’inibitore del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2).
– Per ridurre le ospedalizzazioni per SC e la mortalità – in pazienti selezionati
DIURETICI per sovraccarico di volume-stato congestizio
CRT terapia resincronizzante
• Se fibrillazione atriale: digossina ed anticoagulazione
• Se malattia coronarica: BPAC
• Se carenza marziale: Ferrocarbossimaltosio
• Se stenosi aortica: riparazione chirurgica (SAVR/TAVI)
• Se insufficienza mitralica: riparazione chirurgica
– Per ridurre le ospedalizzazioni per SC e migliorare la QoL – in tutti pazienti: RIABILITAZIONE FISICA nel contesto di un programma di trattamento multi professionale.

A Villa Bellombra si sta strutturando un settore dedicato allo scompenso cardiaco/cardiologia riabilitativa, gestito da specialisti esperti per l’ottimizzazione del trattamento farmacologico sec. LG e comprensivo di monitoraggio continuo (letti monitorati e telemetria) e, naturalmente, di percorsi di riabilitazione cardiologica personalizzata e controllata (esercizi calistenici e con cicloergometro) per il miglior ricondizionamento fisico.