Ne sentiamo parlare spesso ma conosciamo ancora poco rispetto alla sua applicazione nei principali gruppi di patologie. Con il termine “medicina di genere” si intende l’inclusione di una prospettiva di genere nella medicina e nella ricerca e abbraccia tutte le specialità. La Medicina di Genere è una medicina che parte dall’etica, attenta alle differenze fisiologiche, legate al sesso, e alle tante differenze che riguardano la risposta al dolore e agli effetti dei farmaci.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità introduce il concetto di “Medicina di Genere” definendolo come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso), socioeconomiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. Ci sono voluti anni affinché nel
nostro Paese venisse approvata nel 2018 la Legge per la Medicina di Genere; anni in cui le differenze biologiche sono state ignorate e le donne sono state escluse in studi clinici sui farmaci e dalla ricerca medica. Oggi, di fronte al tema di una medicina giusta per tutti e tutte, stanno nascendo nuove sensibilità in merito all’appropriatezza ed equità nelle cure e questo fa ben sperare anche perché è solo con l’impegno, soprattutto umano, di chi opera all’interno delle strutture ospedaliere e sociosanitarie, che la
Medicina di Genere può trovare un proprio campo di applicazione e di dignità.